lunedì 24 maggio 2010

Aumento delle tasse universitarie e facoltà a numero chiuso




Giovedì 18 Maggio la Commissione paritetica ha approvato una proposta di aumento delle tasse che si aggirerà intorno al 38%. L’Ateneo di Catania infatti ha deciso che, in seguito ai tagli ministeriali disposti dal dl 270/2004 e che ammontano a 1.441.500.000 € tolti al F.F.O. (Fondo di Finanziamento Ordinario) 2009/2013, reperirà i fondi necessari dai contributi versati dallo studente.


Il massimale di questo anno accademico si aggira intorno ai 1200-1300 €, l’anno prossimo il massimale sarà di 2000 € (quote entrambe relative alla quinta fascia).

Tale proposta verrà ratificata dal Senato Accademico e poi successivamente passerà al vaglio del Consiglio di Amministrazione di Ateneo che, effettuando una ratifica definitiva, darà esecuzione a tale provvedimento.

Anche se i Senatori eletti dagli studenti fossero concordi all’unanimità nel rigettare tale proposta, essi sono soltanto 5 su un totale di 50 membri, quindi il loro voto non avrebbe molta incidenza, se non quella di dare un messaggio significativo di protesta.


La Commissione didattica ed il rettore stesso hanno precisato che con i fondi attuali riescono a stento a pagare gli stipendi a tutti i dipendenti ( personale, docenti, ricercatori, presidi) e che se non si fanno questi aumenti l’Ateneo rischia il commissariamento, il che significherebbe un probabilissimo fallimento dell’intera Università di Catania.

Con la politica dei tagli e con l’ingresso dei corsi a numero programmato (che di fatto sono a numero chiuso), i fondi diminuiranno ulteriormente in quanto anche le tasse di un cospicuo numero di matricole annuali verrà a mancare.


Vediamo più da vicino i numeri:


Il taglio dell’F.F.O. (fondo statale) è del 25 %, il che significa che la spesa pubblica per l’Università Statale subirà una drastica riduzione delle risorse finanziarie.


Aumento significativo delle tasse universitarie del nostro Ateneo, che dal prossimo anno non terrà conto dell’I.C.E. ma dell’I.S.E.E (in sostanza se avete proprietà immobiliari dovrete dichiararle, con conseguente aumento del valore di reddito e quindi appartenenza ad una fascia di reddito più alta):


Tassa base del 09-10: 190€+85€+14,62€ = 289,62 €

Tassa base del 10-11: 400€+85€+14,62€ = 499,62 €


Ciò significa che anche uno studente di prima fascia pagherà comunque almeno 500 euro contro i 290 di quest anno.


L’intero calcolo va poi eseguito così:


1° fascia) da 0€ a 16.000,00€: solo tassa base;

2° fascia) da 16.000,00€ a 23.000,00€: tassa base + contributo facoltà + 10€ ogni 1000€ dichiarati;

3° fascia) da 23.000,00€ a 33.000,00€: tassa base + contributo facoltà + 35€ ogni 1000€ dichiarati;

4° fascia) da 33.000,00€ a 45.000,00€: tassa base + contributo facoltà + 45€ ogni 1000€ dichiarati;

5° fascia) da 45.000,00€ in su si pagherà il massimale da 2000€.


Circa la 5° fascia il Senato è stato poco chiaro. In ogni caso, sembra proprio assurdo che chi dichiara 45mila euro annui (due stipendi statali bastano) debba pagare quanto chi ne dichiari ad esempio 300mila.

Al Senato è stata avanzata la proposta che vede aumentate da cinque a nove le fasce di reddito,in modo da operare una migliore redistribuzione delle tasse, inserendo nuove fasce tra la terza e la quarta e altre dopo la quinta.

Tale proposta è stata accettata dall’Amministrazione e passerà al Senato. Ci sono buoni propositi ed è presumibile che questa proposta possa essere accettata.


Anche le borse di Studio subiranno una riduzione del 33%. I rimborsi infatti vedranno la riduzione da due ad un’unica fascia alla quale si accede avendo la media del 28 ed il 70% dei crediti per il primo anno; media del 28, tutte le materie degli anni precedenti più il 70% dei crediti dell’anno in corso.


Tutte le facoltà saranno a numero chiuso, e come molti di noi sanno, i test d’ingresso si pagano dai 35€ ai 50€. Tali spese servono a pagare quelle società scelte dalle varie facoltà in quanto si preoccupano della correzione dei test.

La Regione Siciliana gode di “fondi per la formazione” pari a circa 100 milioni di euro. Stiamo avanzando la proposta alla Regione affinchè questi fondi siano reinvestiti nell’Istruzione siciliana, in modo da sopperire a tagli inesorabilmente inferti dal nostro “amato” governo.


Bisogna muovere la protesta su due piani, uno locale per quanto riguarda il tema tasse e l’altro su scala nazionale contro il ddl 1905 che di fatto uccide l’Università pubblica.

Dobbiamo muoverci, altrimenti avremo nelle nostre coscienze il peso del fallimento del nostro Ateneo e dell’intero Sistema universitario italiano.E’ stata indetta una conferenza stampa per lunedì 24 alle ore undici nella facoltà di Scienze Politiche per poter pianificare le prossime strategie. Il Senato si riunirà il 28 Maggio. Abbiamo pochissimo tempo. Mobilitiamoci!


2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'autore dell'articolo è Alessio Caponetto, mi sembra giusto citarlo

Salvo ha detto...

ho citato il sito dal quale ho preso l'articolo e lì è scritto chiaramente di chi è...ovviamente la tua ulteriore precisazione non può che farmi piacere:)