giovedì 12 giugno 2008

Troppe vite spezzate

Ancora morti sul lavoro. Ancora vite spezzate. Questa volta è la Sicilia a pagare il tributo più alto, sei morti sui nove che in 24 ore ehanno unito l'Italia.

Sei operai che lavoravano nel depuratore consortile di Mineo, a 35 km da Catania, sono morti mentre stavano pulendo una vasca. A strapparli alla vita sarebbero state le sostanze tossiche inalate durante l'operazione di lavaggio.

L'incidente ricorda un'altra tragedia che aveva ucciso, quasi tre mesi fa, cinque operai. Anche in quel caso gli operai di Molfetta, luogo della strage, erano alle prese con la pulitura di una cisterna destinata al trasporto di zolfo. Anche in quel caso la morte fu causata dalle sostanze tossiche sprigionate da solventi come l'idrogeno solferato.

Dei sei operai quattro erano dipendenti del Comune: Salvatore Pulici, Giuseppe Zaccaria, Natale Sofia e Giuseppe Palermo, e due di una ditta privata di Ragusa: Salvatore Tumino e Salvatore Smecca.
Stavano pulendo una vasca in un depuratore consortile dove venivano raccolte le acque reflue del paesino etneo a 35 chilometri dal capoluogo.
"I sei operai - ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Catania, Salvatore Spanò - stavano svuotando la vasca dalla melma contenuta sul fondo perché evidentemente ci sarà stato un guasto. Avevano tolto, quindi, la griglia di protezione e messo una scala per scendere. A quel punto, probabilmente, il primo e secondo operaio si sono sentiti male per effetto delle esalazioni tossiche. E' attendibile che poi gli altri quattro abbiano cercato di aiutare i colleghi, perdendo però a loro volta la vita". Spanò ha inoltre aggiunto che "la vasca si è presentata semivuota e i sei cadaveri adagiati, alcuni con la faccia rivolta in aria. Sono tutti irriconoscibili perché impregnati di fango".

Durante la giornata tre morti sono avvenute nel Nord Italia e in Sardegna .Un operaio della ditta Intergeos stava lavorando in una piazzola di emergenza al km 168 dell' Autosole tra Modena sud e Modena nord, quando è stato investito e ucciso da un mezzo pesante. Un agricoltore ha perso invece la vita in un incidente verificatosi in località Salcido di San Salvatore Monferrato (Alessandria). L'uomo era a bordo di un trattore che trainava uno spargiconcime ed é rimasto schiacciato tra il mezzo agricolo e l'attrezzo. Infine, Francesco Ziranu, un operaio di 46 anni, è morto in ospedale a Nuoro dove era stato ricoverato dopo la caduta da un ponteggio nel centro di Orani.

"Basta con le stragi sul lavoro" ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano di fronte al terribile incidente di Mineo. Dal Quirinale c'è stato un filo diretto con la prefettura di Catania per seguire gli accertamenti sulla dinamica dell'incidente e per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime.

"È una tragedia orribile che colpisce e ferisce la coscienza di tutti noi. Sei operai, sei uomini morti così, uno dietro l'altro, devono essere un monito: lavorare non deve voler dire morire e quando succede significa che tante cose non hanno funzionato”. Così il segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, commenta l'accaduto. “Le leggi – continua la nota diffusa - , anche per iniziativa del precedente governo, ci sono e occorre farle funzionare soprattutto per prevenire e controllare, per impedire situazioni di terribile pericolosità. Ora il mio pensiero va a quei sei operai uccisi e alle loro famiglie”.
Parole simili arrivano dai sindacati, che ricordano come l'Italia a parità di lavoratori abbia il doppio di morti degli altri paesi europei, e difendono il testo sulla sicurezza sul lavoro.

Anche Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, chiede di non rimettere mano al testo Unico sulla sicurezza.

Sulla necessità, e l'urgenza, di attuare nella loro interezza le norme già varate dal governo Prodi, è d'accordo anche il presidente dei senatori PD, Anna Finocchiaro. “Il Governo – afferma la senatrice - ha gli strumenti per colpire tutte le aziende che non rispettano le regole sulla sicurezza del lavoro. Le misure ci sono e sono certa che l'attuale esecutivo agirà per fermare questa scia di morte”.
Ed è proprio sulle azioni concrete che si sofferma l'intervento del senatore PD Paolo Nerozzi. Oggi, infatti, la Commissione lavoro del Senato "ha approvato all'unanimita' l'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e sulle morti bianche- fa notare Nerozzi- ma è urgente che anche l'aula del Senato dia il via libera alla Commissione affinché si avvii immediatamente l'inchiesta utile ad approfondire le reali cause che portano il fenomeno a raggiungere, nel nostro Paese, dimensioni particolarmente gravi".

Anche il senatore del PD, Achille Passoni, ricordando le responsabilità del nuovo esecutivo, commenta la notizia della morte di sei operai del piccolo comune in provincia di Catania. Il governo e il ministro Sacconi, afferma, "devono convincersi che occorre forza e determinazione per arginare il drammatico fenomeno delle morti bianche e che occorre proseguire sulla strada indicata dal decreto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro approvato dal governo Prodi".

Commissione d'inchiesta sulle morti bianche al via. C'è stato un sì unanime all'istituzione della Commissione d'inchiesta per le morti bianche. Il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Pasquale Giuliano ha sottolineato l'importanza dell'approvazione all'unanimità in Commissione Lavoro, in sede referente, dell'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro.

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