lunedì 23 giugno 2008

Il Pd di Pozzallo interviene sui tagli alla sanità cittadina (comunicato stampa).


Le procedure messe in atto dall’Assessore regionale alla Sanità, senza soluzione di continuità con il suo predecessore, per ripianare il deficit del settore colpiscono in modo sconsiderato anche la città di Pozzallo. La volontà manifestata di ridurre il numero ed il periodo di apertura delle Guardie mediche turistiche è una vera e propria scure che si abbatte, senza alcuna preventiva concertazione, anche sul presidio di emergenza/urgenza di Pozzallo colpendo in maniera immediata e diretta il diritto alla salute dei cittadini. Non è possibile accettare la paventata riduzione di attività delle Guardie mediche turistiche soprattutto nel periodo notturno, quando nelle località balneari come Pozzallo si intensifica il flusso dei visitatori. In questo modo oltre che abbassare di livello i servizi sanitari per i residenti si dequalifica in modo grave l’offerta turistica di una città, come quella di Pozzallo, nella quale il comparto dell’ospitalità rappresenta il volano dello sviluppo economico. Ed ancora, è inaccettabile l’esclusione di sei province siciliane, fra le quali quella di Ragusa, dall’avvio delle procedure concorsuali per l’assegnazione di nuove sedi farmaceutiche. Mentre una sentenza della Corte Costituzionale ha sbloccato l’iter per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche in diversi comuni della Sicilia, fra cui Pozzallo, fermo fino al 2003 a causa dell’eccezione di incostituzionalità promossa dal Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo, l’Assessore regionale alla Sanità ha deciso che dal prossimo 11 luglio si attiverà lo svolgimento dei concorsi solo per la provincia di Messina e che da settembre partiranno le prove concorsuali limitatamente alle province di Agrigento ed Enna. In questo modo le restanti realtà territoriali, fra cui Pozzallo che attende l’apertura della quinta farmacia, rimarranno senza l’apertura dei presidi di cui hanno diritto. Infine i locali del Pronto soccorso di Modica, ai quali fanno riferimento i cittadini di Pozzallo, sono assolutamente inadeguati e risultano essere i peggiori fra tutti i presidi di Pronto soccorso della provincia di Ragusa, malgrado il presidio di emergenza/urgenza del Maggiore di Modica sia uno dei più importanti dell’intera Sicilia con un numero di accessi registrati che supera i trentamila annui. L’On. Roberto Ammatuna si è impegnato incontrando il Direttore Generale dell’Ausl n. 7, Fulvio Manno, per discutere della situazione della struttura del Pronto Soccorso di Modica, prospettandogli nell’occasione una nuova allocazione del Pronto soccorso nei locali dell’attuale reparto di radiologia, la cui unità operativa sarà trasferita nella nuova ala dell’ospedale. Non è possibile il protrarsi dell’attuale situazione con decine e decine di persone, in stato di sofferenza, che rimangono in attesa in locali inadatti e poco confortevoli quali sono al momento quelli del Pronto soccorso di Modica. L’onorevole Roberto Ammatuna ha, inoltre, presentato una interrogazione, a risposta scritta, al Presidente della Regione Sicilia e all’Assessore Regionale alla Sanità per conoscere i motivi dell’esclusione della provincia di Ragusa e di Pozzallo in particolare dall’avvio dei concorsi per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche. Anche sulla paventata riduzione delle Guardie mediche turistiche l’On. Ammatuna ha fatto sentire forte la sua voce, dichiarando non solo il suo dissenso per la scelta operata dall’Assessore alla Sanità ma addirittura il proposito che questi presidi vengano invece potenziati. Il Partito Democratico di Pozzallo si ritiene fortemente impegnato su questi temi e si attiverà, nell’immediato futuro, a difesa del diritto fondamentale alla salute dei cittadini pozzallesi, non escludendo anche un loro diretto coinvolgimento in azioni di controllo e di protesta.


Il Partito Democratico di Pozzallo

1 commento:

Charlie ha detto...

Facile dire di decurtare lo spropositato stipendio degli (poco) onorevoli siciliani,
purtoppo il popolo bue ha votato questa gentaglia e ce la teniamo.

Ce lo meritiamo, in attesa della auspicabile epidemia naturale degli onorevoli.